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Breve nota su Daniel Paul Schreber
Il cosiddetto ‘Caso Schreber’ e cose correlate

di Giacomo Conserva

6 settembre 2012


Le c.d. Memorie del Presidente Schreber [1] sono un testo fondamentale nella storia della psichiatria e nella comprensione della follia. Così le presenta il sito amazon.it:
«Daniel Paul Schreber, presidente della Corte d’Appello di Dresda, figlio di un illustre educatore dalle idee ferocemente rigide, ebbe nel 1893, a cinquantun anni, una grave crisi nervosa ed entrò nella clinica psichiatrica di Lipsia, affidandosi all’autorità del suo direttore, l’anatomista P.E. Flechsig. La crisi aveva avuto inizio quando un giorno, nel dormiveglia, il presidente Schreber si era trovato a pensare che “dovesse essere davvero molto bello essere una donna che soggiace alla copul”. A partire da questo punto si sviluppò in lui un prodigioso delirio, che lo fece passare per tutti gli estremi della tortura e della voluttà, coinvolgendo dèi, astri, demiurghi, complotti, “assassinii dell’anima”, catastrofi cosmiche, rivolgimenti politici. Al centro di tutto erano la convinzione, in Schreber, di trovarsi vicino a essere trasformato in donna, e la sua lotta stremante contro un Dio doppio e persecutore. È comunque difficile dare un’idea in poche parole della sconvolgente architettura di immagini, nessi, illuminazioni tragiche e comiche che il lettore incontrerà in questo libro, scritto da Schreber dopo sei anni di malattia. Con queste Memorie egli voleva, fra l’altro, dimostrare di non essere pazzo, e incredibilmente ci riuscì, sicché il suo ricorso in appello contro la sentenza di interdizione venne accolto, permettendogli di tornare a vivere per qualche tempo nella società.»
Il libro di Schreber è in Italia edito dalla casa editrice Adelphi (D.P. Schreber, Memorie di un malato di nervi, a cura di R. Calasso, trad. di F. Scardanelli e Sabina de Waal, 1974), e sicuramente merita di essere letto. Freud partì da una minuziosa analisi di quest’opera in un saggio del 1911 che segnò l’inizio — e un punto altissimo — della comprensione psicoanalitica delle psicosi paranoidi e della schizofrenia [Osservazioni psicoanalitiche su un caso di paranoia (dementia paranoides) descritto autobiograficamente, ovvero: Il Caso clinico del presidente Schreber, in Casi clinici, 1905-1920]. Lacan dedicò a Schreber e all’interpretazione datane da Freud buona parte del suo seminario del 1955-56 sulle psicosi, oltre a un molto notevole testo ripreso negli Ecrits [«D’une question préliminaire à tout traitement possible de la psychose»]. Nel 1973 uscì il libro di Morton Schatzman, collaboratore di Laing, Soul Murder: Persecution in the Family (1973) — a suo tempo pubblicato in Italia da Feltrinelli — che è un classico della scuola inglese di antipsichiatria [2]. I riferimenti a Schreber etc. sono ovviamente multipli nell’Antiedipo di Deleuze e Guattari, del 1972. Le interpretazioni continuano a essere del tutto non univoche: così in Masse e potere del grande Elias Canetti, del 1960, due capitoli della sezione «I dominatori e i paranoici» analizzano il testo di Daniel Paul Schreber vedendo il suo delirio come esempio puro di delirio del potere, del dominio. E così via: Žižek, Shaviro, certe cose di Derrida o attorno a Derrida... più di fondo, si può e si deve riflettere su quanto delle dottrine e teorie su psicosi, déraison etc. (per non parlare della filosofia: vedi il famoso scambio fra Derrida e Foucault sull’argomento) — su quanto tutto ciò deve ai ‘pazzi’; del resto è noto che la parola talking cure fu inventata dalla c.d. Anna O., Berta Pappenheim (cfr. Breuer e Freud, Studi sull’isteria). Le linee di demarcazione non sono così chiaramente tracciate, i ruoli non così fissi come la iconografia del rapporto medico-paziente suggerirebbe. In una tesi di Walter E. Lewallen, che fra l’altro indaga i rapporti fra Derrida, Lacan e Schreber, troviamo, a un certo punto, questo brano (riferito a Glas, di Derrida, che è dedicato a Hegel/Genet, trattati su due colonne parallele distinte e accoppiate — per 400 pagine circa):
L’effetto-gl mette in gioco il delirio linguistico di Schreber, permettendo a Derrida di ascoltarsi spaccare o ‘schioccare’ il linguaggio — per poi reincollarlo insieme. Derrida accenna a questo nella sua descrizione della struttura a due colonne di Glas: “Una dialettica da una parte, una galattica dall’altra, eterogenee ma indifferenziabili nei loro effetti — che a volte arrivano alla allucinazione”. [3]
Dialettica contro Galattica: una prospettiva meravigliosa — a chiunque ne siamo debitori (dico chiunque perché la cosa è vagamente indecidibile).


(1) Nelle parole di Morton Schatzman, sulla sua homepage: “Daniel Paul Schreber (1842-1911), eminente giudice tedesco, impazzì all’età di 42 anni, guarì, e otto anni e mezzo dopo impazzì di nuovo. Non è chiaro se successivamente ritornò mai pienamente sano di mente (nella accezione sociale abituale). Suo padre, Daniel Gottlieb Moritz Schreber (1808-1861), che aveva supervisionato la sua educazione, era un eminente medico e pedagogo tedesco; i suoi scritti sulle tecniche educative influenzarono queste pratiche durante la vita di lui e anche successivamente. Il padre sosteneva che i tempi fossero moralmente “molli” e “di decadenza” — soprattutto per via di trascuratezza e debolezza nell’educare e disciplinare i bambini a casa e a scuola. Intendeva combattere la debolezza della sua era con un elaborato sistema diretto a rendere i bambini obbedienti e sottoposti nei confronti degli adulti. Si aspettava che i suoi precetti, se rispettati, avrebbero portato a una società e ‘una razza’ migliori. Il padre applicò questi stessi principi nella educazione dei propri figli, fra i quali Daniel Paul e un altro figlio, Daniel Gustav, più anziano, che pure lui impazzì e dopo i trent'anni si suicidò. — Psichiatri e psicanalisti considerano il caso clinico del primo, Daniel Paul, un modello classico di paranoia e schizofrenia, ma Freud e Bleuler nelle loro analisi della malattia del figlio non notarono il legame fra le bizzarre esperienze di Daniel Paul, sulla base delle quali egli fu giudicato pazzo, e i metodi educativi del padre [Traduzione mia].

Sono molto dubbioso della correttezza del parlare di Freud e Breuer in questo contesto, dato che dopo gli Studi sull’isteria, del 1895, la loro collaborazione e frequentazione si interruppero. [gc]

(2) Morton Schatzman scrive: Soul Murder. Persecution in the Family (Assassinio d’anima: Persecuzione nella Famiglia), collega i metodi educativi del padre con i vari elementi delle esperienze del figlio, e vice versa. Fornisce una analisi dettagliata di 'Memorie della mia malattia mentale”, resoconto scritto da Daniel Paul durante il suo lungo secondo ricovero, e paragona tale resoconto con gli scritti pubblicati dal padre sull'educazione dei bambini. I risultati di questo modo di procedere investono parecchie aree: pedagogia, psichiatria, psicanalisi, psicologia, religione, sociologia e politica- la micropolitica dell'allevare i bambini e della vita famigliare, e la loro relazione con la macropolitica di gruppi umani più estesi.” [Traduzione mia].

[3] Walter E. Lewallen, The signature poetics of Sharon Olds and John Cage, USF Graduate School, 2006, p. 29.



Memorie di un malato di nervi, Regia di Julian P. Hobbs, 2006.


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