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2012


Philosophical culture quarterly


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Πάντα ῥεῖ. La mistica di Jacques Lacan.
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A cura di Giacomo Conserva

24 settembre 2012




Fra le altre cose, Jacques Lacan è stato un grande scrittore. Sparse qua e là, affidate quasi sempre all'oralità o al puro oblio e la leggenda- perle di prosa, e due poesie. Una, non rivendicata, alla conclusione de La Cosa freudiana (*); l’altra questo sonetto del 1929/1933. Nel ’29 era un giovane psichiatra in carriera- nel ’33 era già avviato sulla strada per diventare Lacan. La poesia si giudica da sola. Chi voglia sapere di più su quel tempo può partire dal saggio di Rabaté (di cui sotto riportiamo un brano), o dalla biografia della Roudinesco (se ne trova su scribd l’edizione spagnola). La poesia però, appunto, parla da sola (Veritas filia temporis, come si diceva- forse).


Sul sito dell’«Ecole Lacanienne de Psychanalyse», è possibile scaricare il documento con la fotocopia del manoscritto originale del sonetto di Lacan e la trascrizione a stampa:
1929 08-06 Sonnet Hiatus Irrationnalis

Sul sito dell rivista spagnola «Descontexto» si trova la traduzione del sonetto di Lacan ad opera di Juan Carlos Villavicencio.
“Hiatus Irrationalis”, de Jacques Lacan / © Traducción de Juan Carlos Villavicencio

Sul sito di «Cairn.info» delle case editrici riunite Belin, De Boeck, La Découverte, Erès, è possibile accedere a parte del testo di Michel Bousseyroux:
Au risque de la topologie et de la poésie. Élargir la psychanalyse, ERES, 2012

Sul sito della rivista «L’Unebévue» si trova l’anteprima del nunero 17, 2001, dal titolo “Les bigarrures de Jacques Lacan”, con il testo di Annick Allaigre-Duny:
A propos du sonnet de Lacan Hiatus irrationalis

Sul sito del “Department of Art, University of California Santa Barbara”, è possibile scaricare l’intero volume curato da Jean-Michel Rabaté:
The Cambridge Companion to Lacan, Cambridge University Press, 2003

Interessante è il libro di Dany-Robert Dufour: Lacan et le miroir sophianique de Boehme, (Epel, 1998, pp. 59), qui reperible in un’edizione brasiliana:
Lacan et le miroir sophianique de Boehme



* “Car la vérité s’y avère complexe par essence, humble en ses offices et étrangère à la réalité, insoumise au choix du sexe, parente de la mort et, à tout prendre, plutôt inhumaine, Diane peut-être… Actéon trop coupable à courre la déesse, proie où se prend, veneur, l’ombre que tu deviens, laisse la meute aller sans que ton pas se presse, Diane à ce qu’ils vaudront reconnaîtra les chiens…”

«Giacché la verità si rivela complessa per essenza, umile nei suoi uffici ed estranea alla realtà, non sottomessa alla scelta del sesso, parente della morte e, tutto sommato, piuttosto inumana, Diana forse... Atteone, troppo colpevole di cacciare la dea, preda in cui è presa, o cacciatore, l’ombra che tu divieni, lascia che la muta vada senza che il tuo passo s’affretti. Diana riconoscerà i cani da quel che varranno…» [traduzione di G. Contri].

Cesare Ripa, Veritas filia temporis, 1630



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