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2012


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A Study in Emerald / Uno studio in verde
di Neil Gaiman

(A cura di Fracesco Forini)
28 settembre 2012




I. Il nuovo amico

Reduce dalla straordinaria tournée europea, dove si è esibita al cospetto di numerose teste coronate d’Europa riscuotendone plausi ed elogi grazie alle sue magnifiche esibizioni teatrali, nelle quali sono state magistralmente combinate le arti della tragedia e della commedia, la compagnia teatrale ‘Strand Players’ (1) è lieta di annunciare che farà una breve apparizione in aprile presso il Royal Court Theatre a Drury Lane. Saranno rappresentate le seguenti opere: “Tom il mio fratello sosia”, “La più piccola venditrice di violette”, “La venuta dei venerabili avi” (un evento epico dove si uniscono splendore e divertimento). Ognuna di queste opere è una commedia completa in un solo atto. I biglietti sono già disponibili presso il botteghino.

È l’immensità, credo. L’enormità delle cose al di sotto. L’oscurità dei sogni (2).
Ma vi prego di perdonarmi, sto divagando, non sono un letterato.
Avevo bisogno di un alloggio e di qualcuno con cui poter dividere i costi dell’appartamento, è così che lo conobbi. Ci presentò un conoscente comune nei laboratori di chimica di Saint Bart.
“Vedo che lei è stato in Afghanistan” (3), questo è ciò che mi disse.
Rimasi a bocca aperta e con gli occhi spalancati.
“Incredibile” risposi.
“Non proprio replicò lo straniero con il camice bianco da laboratorio che sarebbe poi divenuto mio amico. Da come tiene il braccio vedo che è stato ferito e in modo particolare, è molto abbronzato ed ha un portamento militare; ci sono pochi luoghi nell'impero britannico dove un uomo possa abbronzarsi così tanto e essere torturato, vista la natura della ferita alla sua spalla e le usanze degli uomini delle caverne in Afghanistan”.
Spiegata in questo modo sembrava ridicolmente ovvio, ma d’altronde era sempre così.
Avevo assunto un’abbronzatura color nocciola e sono stato realmente torturato, proprio come lui aveva notato.
Gli dei e gli uomini dell’Afghanistan erano dei selvaggi riluttanti ad esser dominati da Whitehall (4), da Berlino o persino da Mosca ed erano incapaci di comportarsi ragionevolmente.
Fui aggregato al X reggimento e ci spedirono sulle colline; fin quando i combattimenti rimasero sulle montagne o sulle colline combattemmo ad armi pari ma, quando le schermaglie scesero nelle caverne e nell’oscurità, fummo sopraffatti. Era qualcosa al di sopra delle nostre capacità, ci sentivamo con l’acqua alla gola.
Non dimenticherò mai il lago sotterraneo, la sua superficie era uno specchio, né la cosa (5) che ne emerse, con gli occhi che si aprivano e si chiudevano, i sussurri cantilenanti, unici al mondo come quelli di un continuo ronzio di mosche, che sciamando l’accompagnavano mentre si sollevava.
L’esser sopravvissuto fu un miracolo ma ce la feci, riuscii a sopravvivere, dopodiché ritornai in Inghilterra con i nervi a pezzi. Il segno che quella bocca a forma di sanguisuga mi aveva lasciato attaccandomi rimase per sempre tatuato sulla pelle della mia spalla ormai interamente avvizzita, di un color bianco-lucido e liscia come quella di una rana.
Un tempo sono stato un abile tiratore ma ora non ho più nulla eccetto la paura dell'universo sotterraneo, che mi genera un’angoscia che sfocia nel panico, ciò significa che sarei ben contento di pagare sei penny della mia pensione da militare per una carrozza (6) piuttosto che spendere un solo pence per viaggiare sottoterra, utilizzando la metropolitana. Le nebbie e le oscurità di Londra mi avvolgevano, catturandomi, e mi davano conforto.
Avevo perso il mio primo alloggio perché avevo urlato durante la notte. Ero stato in Afghanistan ma ora non sono più lì.
Gli dissi che urlo durante la notte e lui rispose: “Mi è stato detto che russo. Inoltre ho orari irregolari e spesso uso la mensola del camino per esercitarmi al tiro al bersaglio. Avrò bisogno di usare il soggiorno per incontrare i miei clienti, sono egoista, riservato e mi annoio facilmente, tutto ciò potrebbe crearle dei problemi?”.
Sorrisi, feci cenno di no con la testa, allungai il braccio verso di lui e ci scambiammo una stretta di mano. L’appartamento che il nostro conoscente aveva trovato per noi, a Baker Street, era perfetto per due scapoli.
Avevo in mente quello che il mio amico mi aveva detto riguardo al suo desiderio di riservatezza e mi trattenni quindi dal chiedergli cosa facesse per vivere. Tuttavia c’erano tante cose che alimentavano la mia curiosità.
C’erano clienti a qualsiasi ora e al loro arrivo lasciavo il salotto per ritirarmi nella mia camera da letto, domandandomi cosa avessero potuto avere in comune con il mio amico tutte quelle persone: la donna pallida con un occhio completamente bianco, l’uomo minuto dall'aspetto da commesso viaggiatore, il dandy corpulento nella sua giacca di velluto e tutti gli altri. Alcuni erano ospiti abituali, molti altri invece venivano una volta sola, parlavano con il mio amico e lasciavano la casa con un'aria che poteva sembrare preoccupata o soddisfatta. Lui era un mistero per me.
Una mattina stavamo prendendo parte a una delle magnifiche colazioni preparate dalla nostra padrona di casa quando il mio amico suonò il campanello per chiamare quella brava donna e dirle: “Un signore si unirà a noi fra quattro minuti circa, occorrerà aggiungere un posto a tavola.”
La signora rispose: “Molto bene, metterò più salsicce sulla griglia”.
Il mio amico tornò a leggere attentamente il giornale del mattino. Aspettavo una spiegazione sempre più impazientemente, non potevo resistere oltre.
“Non capisco; come può sapere che fra quattro minuti arriverà un ospite? Non è arrivato nessun telegramma né messaggi di alcun tipo”. Lui sorrise leggermente “Non ha sentito il rumore di una Brougham (7) qualche minuto fa? Ha rallentato passando davanti a casa nostra, chiaramente il cocchiere avrà riconosciuto la porta per poi accelerare nuovamente e dirigersi verso Marylebone Road dove c'è sempre una moltitudine di carrozze e taxicab (8) che fanno scendere i passeggeri diretti alla stazione ferroviaria e al museo delle cere (9) ed è proprio lì, in quel via vai continuo che si recherebbe chiunque non desideri esser visto scendere da un mezzo. Il tragitto a piedi da lì a qui è di circa quattro minuti.”
Non appena guardò il suo orologio da tasca sentii il rumore di passi sulle scale esterne.
“Entri Lestrade” disse ad alta voce. “La porta è accostata e le sue salsicce sono state tolte dalla griglia in quest'istante.”
Un uomo che presupponevo fosse Lestrade aprì la porta per poi richiuderla attentamente dietro di sé e disse: “Non dovrei, ma a dire il vero questa mattina non ho avuto ancora nessuna occasione di interrompere il mio digiuno e farei volentieri giustizia a un paio di quelle salsicce.”
Era quell’uomo minuto, dall’aspetto di un commesso viaggiatore nel campo della bigiotteria o di preparati medicamentosi (10), che avevo già notato precedentemente in svariate occasioni.
Il mio amico aspettò che la nostra padrona di casa lasciasse la stanza prima di dire:
“Questo deve essere certamente un problema d’importanza nazionale.”
Lestrade esclamò: “Santi numi!” e subito dopo impallidì. “Di sicuro la notizia non si sarà già potuta diffondere. Ditemi che non è cosi.” Iniziò a colmare il suo piatto di salsicce, filetti di aringa, kedgeree (11) e alcuni toast, ma le sue mani tremavano leggermente.
“Certamente no” rispose il mio amico.
“Dopo tutto questo tempo riconosco il cigolio delle ruote della sua carrozza modello Brougham che oscilla fra un sol acuto e un do alto. E se l’ispettore Lestrade di Scotland Yard, pur non potendo esser visto pubblicamente mentre si dirige verso il salotto dell'unico investigatore-consulente di tutta Londra, decide di venire lo stesso, saltando inoltre la sua colazione, allora so che non si tratta di un caso di ordinaria routine. Ergo debbono essere coinvolti quelli al di sopra di noi ed è quindi un problema d’importanza nazionale.”
Lestrade si pulì un pezzetto di tuorlo d’uovo con un tovagliolo dal mento.
Lo fissai. Lui non rispecchiava la mia idea di un ispettore di polizia, ma d’altronde anche il mio amico rispecchiava ben poco la mia idea di un investigatore-consulente, qualsiasi cosa fosse.
Lestrade lanciandomi un’occhiata mi disse: “Forse dovremmo discutere il problema privatamente”.
Il mio amico iniziò a sorridere in modo beffardo e la sua testa si muoveva sulle spalle come faceva quando ripeteva una battuta tra sé e sé. “Sciocchezze”, disse. “Due teste sono meglio di una, e quello che viene detto ad uno di noi, è detto ad entrambi”.
“Se disturbo ...” dissi in modo burbero, ma lui mi fece segno di fare silenzio.
Lestrade scrollò le spalle “Per me è lo stesso” disse dopo un momento. “Se risolve il caso, mantengo il mio lavoro, altrimenti lo perdo. Usi pure i suoi metodi, voglio dire: ciò non può comunque peggiorare le cose.” Ma il mio amico rispose: “Se c’è qualcosa che la storia ci ha insegnato è che le cose possono sempre peggiorare. Quando andiamo a Shoreditch?”.
Lestrade lasciò cadere la forchetta ed esclamò “Questo è troppo, lei se ne stava lì a prendersi gioco di me nonostante sapesse già tutto sul caso? Dovrebbe vergognarsi.”
“Nessuno mi ha detto niente riguardo al caso, tuttavia penso che potrò essere sicuramente perdonato per aver dedotto che lei poco fa si sia diretto oltre i fossi di Hobbs Lane a Shoreditch. Vede, quando un ispettore di polizia entra in camera mia con degli schizzi di fango freschi e di quella tonalità giallo mostarda sugli stivali e sull'orlo dei pantaloni, deve esser passato di lì; infatti quel particolare tipo di argilla color mostarda, in tutta Londra, si trova solo in quel posto.”
L’ispettore Lestrade sembrò imbarazzato. “Spiegata in questo modo” disse “sembra così ovvio”.
Il mio amico allontanando il piatto rispose con un tono leggermente seccato: "Ebbene sì, è veramente ovvio". Ci dirigemmo verso East End in carrozza. L'ispettore Lestrade si diresse verso Marleybone Road per cercare la sua Brougham e ci lasciò soli. “Allora lei è veramente un investigatore-consulente” dissi.
“L’unico in tutta Londra o forse al mondo” rispose il mio amico. “Non accetto casi per mio conto, bensì offro consulenza a coloro che mi pongono i loro problemi irrisolvibili, me li descrivono ed io qualche volta riesco a risolverli.”
“Allora quelle persone che vengono da lei…”
“Sì, sono per la maggior parte detective o agenti di polizia”.
Era una bella giornata e ci stavamo ora addentrando nella parte più periferica del ghetto di Saint Giles, quel labirinto pieno di ladri e tagliagole che deturpa Londra come il cancro sul viso di una bella venditrice di fiori, l’unica luce che vi era per entrare nella carrozza era fioca e tenue.
“È sicuro di volermi al suo fianco?”
In risposta il mio amico mi fissò senza batter ciglio. “Ho un presentimento” rispose. “Ho la sensazione che siamo fatti per stare insieme. Abbiamo combattuto fianco a fianco la giusta causa, se nel passato o nel futuro non lo so. Sono un uomo razionale, ma ho imparato il valore di avere un buon compagno e dal momento in cui ho posato gli occhi su di lei ho capito che mi sarei potuto fidare come di me stesso. Sì, voglio che venga con me!”
Io arrossii o dissi qualcosa di insignificante. Per la prima volta dopo l’Afghanistan sentii di avere nuovamente un senso nel mondo.


(1) Lo Strand , da cui la rivista nella quale vennero pubblicate, per la prima volta, alcune delle storie di Arthur Conan Doyle prende il nome, è un famoso quartiere di Londra, noto per i suoi teatri. Ndt.

(2) Gaiman nel corso della sua opera si ispira più volte a Howard P. Lovercraft . Nella prima fase infatti si coglie a un rimando della citazione di Lovercraft “il sentimento più forte e più antico dell'animo umano è la paura, e la paura più grande è quella dell'ignoto.” Ndt.

(3) Questa è una delle prime frasi che Holmes dice a Watson nell'opera “uno studio in rosso”. Ndt.

(4) Sede del governo inglese. Ndt.

(5) Il mostro a cui si parla è probabilmente il verme descritto da Bram Stoker nel racconto “The Lair of the White Worm”. Ndt.

(6) Hansom cab è una carrozza a due ruote con il cocchiere dietro. Ndt.

(7) Un tipo di carrozza, trainata da uno o due cavalli, molto utilizzata per il trasporto pubblico nel Regno Unito, caratterizzata da una tettoia proteggi cocchiere date le condizioni climatiche di quei paesi e molto diffusa nel periodo Vittoriano. Ndt.

(8) Con il termine taxicab si indicano le carrozze adibite al trasporto pubblico. Ndt.

(9) L’autore non ha tenuto conto del preciso riferimento storico citando questo dato, il museo delle cere è stato infatti fondato nel 1885 nei pressi di Baker Street . L’opera invece riporta la data del 1881. Ndt.

(10) “Patent nostrums” indica appunto preparati medicamentosi di dubbia efficacia usati fra il diciannovesimo e ventesimo secolo. Ndt.

(11) Piatto tipico della cucina anglo-indiana, retaggio del periodo coloniale a base di riso, cipolle, uova, pesce e aromi. Ndt.



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