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Kasparhauser ISSN 2282-1031

Economia

Le società della festa, del dono, l’economia gloriosa, sono defunte. Bataille sembrerebbe anch’egli morto, soprattutto a sentire Agamben (critica del principio hegeliano secondo cui esisterebbe un piano della vita puramente animale prima e ... dopo la sua umanizzazione, la cui condivisione — a suo dire — mette chiunque filosoficamente fuori gioco). E anche se Agamben potesse essere confutato (cosa a mio giudizio non del tutto impossibile), rimarrebbe il problema del dispendio improduttivo. Il sistema capitalistico è tale — osserva Bataille — che ogni dispendio si traduce in potenza di sviluppo. Ecco, se fossimo in grado di indicare, nel quadro delle moderne società capitalistiche, la possibilità di un’effettiva distruzione di forze produttive o la possibilità di un dispendio veramente improduttivo, allora Bataille potrebbe essere riattivato. Bene, credo che proprio l’uso dell’ebbrezza da un lato e, dall’altro, il gioco in perdita del capitale finanziario, possano costituire un esempio di sopravvivenza dell’elemento glorioso nel mondo capitalistico, la cui essenza è già — va sottolineato — il rischio. Con un po’ di pazienza una simile ipotesi potrebbe essere estratta proprio da Bataille (es. Il limite dell’utile). C’è poi anche un altro elemento, batailleano ma non presente in Bataille: questo stesso post. Il web costituisce un esempio di scrittura in perdita, una manifestazione improduttiva di energie intellettuali (e, oggi, sono proprio queste a costituire l’essenziale della forza produttiva), un effetto, se ci piace, di economia gloriosa. [mb]


2023

Sul lusso
di Marco Baldino

In una società dove vige la dialettica Servo/Signore, la Rivoluzione è uno strumento per portare sopra ciò che stava sotto. Questo non è una semplice cambio di posizione. La rivoluzione, per eliminare il Signore, deve necessariamente creare un altro tipo di società. Per questo il «nuovo signore», che non può più vivere completamente del lavoro del «nuovo servo» che, intendiamoci, è sempre lui stesso, deve dissimulare la ricchezza, addirittura se ne vergogna, perché il «nuovo signore» porta dentro di sé la traccia del Servo che è stato e dell’aver optato per la vita in una lotta a morte con il Signore.



2018

Sartre vs Bataille. Il nuovo mistico vedovo di Dio e il pensiero lento del filosofo
di Daniele Baron

Innanzitutto Sartre nutriva ammirazione per la figura di Bataille. Molti interpreti si sono soffermati più sugli aspetti negativi della sua critica, molti hanno interpretato il testo di Sartre come un’affrettata liquidazione di Bataille. Non è così. Lo testimoniano la lunghezza della recensione, i suoi espliciti elogi dello stile de L'expérience intérieure, l'accostamento di Bataille a grandi pensatori del passato, da Pascal a Nietzsche. Può essere un rilievo giusto dire che Sartre cominci il suo saggio lodando Bataille per la forma per poi meglio smontarne il contenuto, ma io credo che, al di là della forma, altri elementi del pensiero di Bataille "turbino" profondamente Sartre.



2017

Somministrazioni
di Jacopo Valli

Non uso: se non c'è uso, non c'è usarsi [pure nel caso di un libertinismo spirituale come celebrazione di un dono, o anche prassi escatologica della possibile chiamata e resurrezione desiderata e concessa da un'ipotetico Altro che agisce come un ladro di notte], non v'è complessità: o meglio, essa non viene meno di certo — al contrario: tutto in essa concorre, compresa ogni rigidità, rimessa e rimozione —, ma non c'è esperienza della complessità in quanto [come, da parte della-]; complessità. Infine, intendo: nemmeno più esperienza di-, ma più-che-autocosciente esperire.



2016

L’ingegneria delle passioni
di Alessandro Vero

Uno degli strumenti fondamentali della narrazione ideologica del capitalismo è la nozione dell’autonomia delle passioni, ovvero il concetto della loro natura di processi sostanzialmente non pianificabili, non controllabili. Dunque, estranei al suo sistema di organizzazione del mondo.



Il mito dell’economia politica
di Jean-Pierre Voyer

Cent’anni dopo la morte di Marx, ciò che vi è di più sguaiatamente falso nella di lui teoria non è ancora stato criticato. Ora, se quel che v’è di più villanamente falso nella teoria di Marx non è mai stato criticato, ciò non significa che la teoria dominante non sia stata attaccata altrimenti.





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